L’offuscato Fusco e l’ORDINE pubblico

E ci fu anche una manifestazione contro la variante di Xirumi alla quale parteciparono le realtà di movimento siciliane e delegazioni da Vicenza, Pisa e dalla Val di Susa. manifestazi xirumi 24 marzo 2007La polizia, diretta allora dall’astuto commissario Fusco, ebbe rinforzi da Siracusa per vedere, fotografare e filmare i “sovversivi” in corteo. In quei giorni circolava un nostro dossier dal titolo Riecco i soliti ig-NOTI con gli americani pubblicato a pezzi su GirodiVite, e il solerte commissario, divoratore di informazioni sui potenziali pericoli, non mancò di farci sapere di averlo letto con interesse.
-Vuoi vedere che il poliziotto si mette a indagare sui “lesti fanti” dell’affare Xirumi?- pensò per un fugace attimo qualcuno di noi. Macché, l’astuto Fusco mandava astuti messaggi del tipo: “attenzione che vi tengo sott’occhio”. E chi ne dubitava? La polizia in fondo fa il suo dovere: difendere l’ordine pubblico. E l’Ordine nel nostro caso suonava un po’ così: dovete accettare il sistema esistente e le sue regole. Si, però accetta oggi ed accetta domani, non è che poi sia così difficile diventare “complici” del sistema esistente. Inoltre, onde evitare equivoci, occorre anche dire che polizia e ceto politico tengono sempre a precisare: “sistema esistente” e non “sistema sulla carta”. E il sistema esistente concretamente è quello che conosciamo tutti, quello della diffusa corruzione e concussione, quello della speculazione e dello sfruttamento più infami, quello che prevede la ricchezza spudorata e la miseria più nera, quello che vede i ladri di biciclette finire i galera ed i ladri di milioni, quando gli va proprio male, agli arresti domiciliari a sorseggiare bevande nel giardino della propria villa o al servizio civile. Così il nostro Fusco, offuscato dall’ORDINE pubblico di controllare e reprimere quelli che non accettano il sistema esistente, anziché indagare sull’affare Xirumi, invia i suoi poliziotti ad indagare chi denunciò quell’affare, che in effetti risultava del tutto coerente col sistema degli affari esistente. Storie vecchie del resto, che si trascinano sino ai nostri giorni, con le perquisizioni e le denunce a chi manifesta contro il MUOS di Niscemi o a chi si incatena per fame nei corridoi del palazzo comunale: interruzione di pubblico servizio, che più correttamente dovrebbe dirsi “del servizietto al pubblico”.